Quante porte di case apparentemente "normali" celano la violenza e il terrore?
Affrontarlo è impensabile per chi, adulto, lo subisce; che cosa dire di due adolescenti che ne sono spettatori impotenti?
La sola possibilità di sopravvivenza emotiva è nell'amicizia, vera, profonda, solidale. Quella che talvolta fa da parafulmine.
C'è poi l'apparizione di un adulto "speciale", fuori dagli schemi conosciuti dai protagonisti di questa bella storia, che sarà l'artefice inconsapevole di una scelta dolorosa ma necessaria.
Che argomento difficile da trattare quello della violenza domestica ma quanto bisogno ne abbiamo di affrontarlo soprattutto con i giovani. Ho tentennato a lungo prima di approcciare la lettura di questo libro, mi attirava ma ne avevo paura, avevo paura di leggere e soffrire (il mio livello di empatia a volte rasenta la follia). Poi complice il nostro gruppo di lettura ho dovuto affrontarlo. Ed ho scoperto una storia bella, che nonostante il terribile argomento che tratta, coinvolge il lettore, lo ferisce certo, ma poi lo solleva anche. Una storia di giovani che vivono un incubo terribile ma che al tempo stesso hanno la forza come solo i giovani sanno fare, di continuare a vivere la loro parte bella della vita, fatta di amici, di amori, di scuola e di normalità. Una storia che insegna che anche negli incubi peggiori esistono persone belle, che con l’aiuto degli altri c’é speranza. Io credo che ai ragazzi e alle ragazze bisogna dare proprio il messaggio di Livia, l’incubo esiste e non si può ignorarlo ma esiste anche la speranza e la voglia di vivere .
Una nota particolare per il rimando alle giostre prima di ogni capitolo : mi hanno teletrasportato in quella stanza aprendomi le porte del capitolo seguente.