Un thriller con ritmo incalzante, il racconto che nasce in un campo di sterminio nazista per finire ai giorni nostri, l’indagine che rivela i particolari poco alla volta ma senza stancare il lettore, il finale per niente scontato e spiegato nei tempi giusti, senza affrettarsi. Un ottimo libro, merci Johana!
Un thriller forte, dalle tinte oscure, che intreccia passato e presente. È tutto questo e molto altro Block 46, il mix perfetto creato da Johana Gustawsson. Un libro la cui storia mette radici nei campi di concentramento tedeschi e da cui nascono mostri privi di ogni umanità; da qui poi ci si sposta, capitolo dopo capitolo, in Svezia nel presente quando viene ritrovato tra la neve un cadavere, una donna nuda.
Alexis Castells, protagonista del libro e amica della vittima, cercherà in ogni modo di scoprire la verità sulla morte della sua cara amica, accompagnata dalla profiler Emily Roy. Alexis nota scrittrice di thriller per la prima volta dovrà far fronte alla realtà, tutto ciò di cui lei parla nei suoi libri sembra essersi materializzato davanti a lei; però scoprire la verità non è sempre semplice come nelle storie.
Ho apprezzato tantissimo questo libro, mi è piaciuto l’intreccio tra storia e fantasia; la scelta di partire
Ho trovato Alexis Castells una protagonista unica, una donna abituata a creare con la sua immaginazione scenari terribili e delitti perfetti; ma quanto mai umana nel trovarsi impreparata alla trasfigurazione reale dei suoi immaginari. Alexis soffre per l’amica e per una perdita precedente, ma nonostante ciò è sempre pronta ad andare avanti e a non farsi ostacolare da nessuno per arrivare a capire il perché di questo omicidio.
Johana Gustawsson è stata in grado di dar vita ad un libro originale, che incute timore ma che allo stesso tempo ammalia il lettore, ricco di colpi di scena che impediscono al lettore di posare il libro fino alla fine.
Io all’inizio ho avuto un po’ di difficoltà ad ingranare con la lettura, ma già prima di metà mi sono resa conto delle potenzialità di questa storia; potenzialità ampiamente sfruttate nel migliore dei modi.
Un thriller capace di far rabbrividire, in grado di incantarvi e farsi apprezzare in ogni suo elemento.
da eventi storici realmente accaduti credo sia stata ardua, ma alla fine ha portato ad un ottimo risultato. Una storia a tratti cruenta, che mette i brividi e che nel suo piccolo mostra ancor di più le atrocità dei campi di concentramento. Dall’altra parte abbiamo la storia del presente, una storia ben sviluppata, che incuriosisce il lettore e che appare totalmente distaccata dal passato. Come questi due elementi possono combaciare?