Il libro infila tutti i problemi dello scrivere-pubblicare-leggere storia, cioè i problemi dei libri che dalla storia sono implicati, che della storia si alimentano e che alla storia rispondono, allora propongo i suoi temi per una discussione iniziale.
Si sa, a spiegare una barzelletta, non ci guadagna nessuno, tanto meno la barzelletta.
Ma questo libro non è una barzelletta, è molto più complicato di un meccanismo a molla. È vero che nasce da un impulso, uno scatto, appunto, come si legge nella piccola avvertenza che apre il libro. E sembrerebbe puntare un bersaglio, quello dichiarato: i Wu Ming, l'avventurosa, spicciativa, furba teoria neo epica. Poi però la usa come sintomo, come esantema, come escrescenza di una neoformazione complessa. Per dirla in breve, di quel mercato in cui la cultura si è finalmente disciolta e disvelata. E in cui la Storia si vende sugli scaffali dei bookstores.
Sempre a questo libro Odradek ha dedicato il Commento all'ultima Newsletter: http://www.odradek.it/html/design/Newsletter.html
dove già compare il Commento della NL precedente, sempre dedicato allo scrivere/leggere di storia.
Allora, è utile cominciare da un falso chiasma. È vero che, da Erodoto in poi, ogni storia è una narrazione. Domanda: che caratteristiche deve avere una narrazione per essere accettata come storia?