Ogni tanto, ho il piacere di leggere dei libri che, quando finiscono ti lasciano addosso il duplice senso di felicità e tristezza.
Non vedi l'ora di arrivare a casa per leggerli, divorarli e poi, quando li finisci ti senti improvvisamente solo.
Finisci di leggere il libro di Iervolino e ti senti improvvisamente abbandonato da Socrates e da tutti quei personaggi che ti hanno raccontato questa storia meravigliosa.
L'autore scrive benissimo, difficile trovare gente così brava con la penna.
La storia è meravigliosa, a tratti surreale ed è meravigliosa perchè non ci parla solo del Socrates calciatore ma anche e soprattutto dell'uomo.
Questa è la storia di un calciatore rivoluzionario, di un hombre vertical, di cui il calcio oggi, ne avrebbe un dannato bisogno.