Cosa si nasconde dietro il mistero del popolo italico? Per Tommasi di Lampedusa la cifra degli italiani risidede nel cambiare tutto, perché ogni cosa rimanga uguale; per Fruttero e Lucentini l’Italia sarebbe il paese della prevalenza del cretino; Giacomo Leopardi, due secoli fa, ha cercato di dare una risposta al perché “la vita degli italiani è appunto tale, senza prospettiva di miglior sorte futura, senza occupazione, senza scopo, e ristretta al solo presente”. Perché gli usi e costumi degli italiani si risolvono ad assuefazione e indifferenza? Al fare una cosa perché la fanno gli altri, senza curarsene o pensare di fare altrimenti. Perché questo popolo accetta tutto senza mai essere capace di dire basta? Perché la vita sociale degli italiani si riduce a passeggiare, andare a spettacoli e divertimenti e alla chiesa?
Per rispondere a queste domande Giacomo esamina il crollo dei valori tradizionali prodotto dai lumi. Dalla rivoluzione e dalla modernità, mentre in Italia quei valori sono crollati senza che la modernità attecchisse. Esamina come sia nata la dimensione sociale dell’opinione pubblica e come questa abbia in una certa misura sostituito i valori su cui in precedenza si fondavano le società, ma non in Italia. Teorizza la “società stretta”, usa anche l’immagine di “società fredda”, per indicare come il vincolo su cui poggino le società dei suoi tempi sia divenuto quello dell’opinione pubblica, e i buoni costumi e la morale siano fondati sul “bon ton”, ma non in Italia. Gli italiani passano poi il loro tempo a disprezzarsi e deridersi gli uni con gli altri in una “pura e continua guerra senza tregua, senza trattai, e senza speranza di quartiere, benché questa guerra sia di parole e di modi e sopra cose di niuna sostanza”, in un’orgia di individualistico egoismo e ostilità perenni.
Che dire? Non male come testa Giacomino !!!!!! Molte delle su analisi e affermazioni non sarebbero fuori luogo neanche riferite all’Italia e agli italiani di oggi ......
"Per tutto si ride, e questa è la principale occupazione delle conversazioni, ma gli altri popoli altrettanto e più filosofi di noi, ma con più vita, e d’altronde con più società, ridono piuttosto delle cose che degli uomini, piuttosto degli assenti che dei presenti, perché una società stretta non può durare tra uomini continuamente occupati a deridersi in faccia gli uni e gli altri, e darsi continui segni di scambievole disprezzo."