Se qualcuno mi domandasse "Come puoi affermare che quel Francesco fosse un grande poeta, visto che non ci ha lasciato nient'altro che il Cantico delle Creature?", io gli risponderei "Ci ha dato gli affreschi immortali di Giotto e le belle leggende sulla sua vita e i canti di Jacopone e di tutti gli altri e migliaia di opere deliziose che, senza di lui e senza la misteriosa potenza d'amore della sua anima, non sarebbero mai nate. Ed inoltre, fu uno di quei grandi uomini enigmatici, uno dei primissimi, che contribuirono inconsciamente a quell'opera immensa e straordinaria che chiamiamo Rinascimento, cioè la rinascita dello spirito e delle arti". Ah, ci sono tanti celebri scrittori e poeti che hanno creato graziose operette! Ma ce ne sono soltanto pochi che, in virtù della profondità e dell'ardore del loro intimo, hanno donato ai popoli, quali messaggeri e seminatori divini, parole e pensieri di eternità e dell'antichissimo anelito umano. E ce ne sono pochi che da secoli sono amati e ammirati non in virtù delle belle parole ed opere da loro create, ma soltanto per la loro natura pura e nobile, e quali astri beati si librano ancora sopra di noi nel puro firmamento, dorati e sorridenti, benevole guide al peregrinare degli uomini nelle tenebre.
Il saggio di Hesse sulla vita di San Francesco. Interessante per avvicinarsi alla storia del "poverello" di Assisi. Importante anche il racconto "il gioco dei fiori: dall'infanzia di San Francesco d'Assisi", dove Hesse sottolinea l'importanza della figura materna di "Domina Pica".
Bellissimo il pensiero dell'autore sul Santo "L'elemento imperscrutabile ed eterno di tali figure sta proprio nel fatto che il solo pensarle fa miracoli, dà nuova forza".
C’è un sottile filo che, in un labirinto di quasi settecento anni, lega le vite di due esseri, un santo e un letterato. Francesco d’Assisi ed Hermann Hesse, infatti, possono essere considerati due spiriti gemelli...
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