Ciò che dio unisce...l'uomo separa

Concordo con la sensazione di sgradevolezza e gratuità.
Forse l'unico punto a favore è l'effetto thriller, a partire dall'ingresso in villa dei novelli sposi.
Ma il resto è eccessivo, iperbolico, poco giustificato dal contesto, con quelle plateali cadute di stile nei particolari sessuali. (Eh sì, anche nella volgarità ci vuole stile).
L'apologia dell'invidia mi sembra il messaggio fondamentale. Vincente laddove si apre la voragine dell'assenza di veri sentimenti. In questo panorama desolante la figura perfetta del padre buono di lei è completamente fuori luogo e fuori misura.
Insomma, scrivere il male è roba da grandi scrittori.
Diciamo che Naspini sta facendo esercizio sfogando la sua riserva di rabbia. Forse ha qualche pelo fra i denti da levarsi (chi ha letto sa a cosa mi riferisco).

Sep 11, 2016, 6:05 AM
migrata

Recensione cancellata. La trovate su Goodreads 🤗

Sep 10, 2016, 9:43 PM

La prima parte di questo romanzo, preparatoria e piuttosto noiosa, ci trasporta in mondo triste di giovani e meno giovani senza idee né ideali, e molte pagine pagine sono dedicate a malignità, gelosie e amorazzi. Poco spazio viene dato all'ambientazione ed alla psicologia dei personaggi. La seconda parte, con gli sposini ben sistemati nella tecnologica Villa Marta, risolleva un po' il romanzo. Se non altro, succede qualcosa. La cascata di scherzi criminal-tragico-demenziali ai danni della coppia è congegnata in uno strampalato Gioco della conoscenza, con bigliettini da caccia al tesoro e varie invenzioni annesse. Qui, con una certa dose di suspense, esplodono in Marta e Michele (entrambi evidentemente psicolabili) le tensioni fino ad allora latenti che ci conducono allegramente verso un tragico e inatteso finale. Se voleva essere un noir feroce, non centra il bersaglio.
Lo stile, che non mi è piaciuto, è "giovane" e forse è quello più giusto per lo scenario di questo libro. O per venderlo. Non so. Invece so per certo che alcuni passaggi sono, diciamolo eufemisticamente, un po' crudi e volgari. Sarebbe stato meglio mitigare questa violenza verbale, facile ed inutile, abbassando le luci e velando l'obiettivo. Sarebbe stato più educato e avrebbe giovato. Non è necessario avere idee all'antica, da mutande con la trina, per essere infastiditi da alcune frasi e situazioni disseminate nel libro. Oggi l'eccesso è successo (anche commerciale) e Naspini l'ha capito. Io sono all'antica e sto con la saggezza popolare: "il troppo stroppia".
Nell'ultimo capitolo, per bocca di un amico si spiegano gli interrogativi ed i misteri rimasti aperti in questa strana vicenda. Almeno qui Naspini dimostra di giocare lealmente.
I personaggi sono tutti francamente antipatici, ad eccezione di Raniero, il padre della sposa.
Se leggere significa ampliare la capacità di conoscere e di capire il mondo, se leggere è cultura, allora quest'opera di Naspini per me vale zero. Se invece leggere è puro passatempo, allora la seconda parte merita 1 stellina. Ciononostante, ricorderò questo romanzo non certo per il suo valore letterario, ma come si ricorda una barzelletta divertente. In questo caso, una tragedia divertente.

Sep 12, 2016, 5:49 AM