In un mondo, quello editoriale e non solo, dove distinguersi è IL comandamento, c’è uno scrittore che ha il coraggio di affermare: “Leggere i libri che leggono tutti, ascoltare la musica che ascoltano tutti… fare un lavoro comune, non c’è niente di male. Non c’è da avere paura. Cercare un’identità a tutti i costi non è un comandamento.”
E con un romanzo che invece di comune non ha nulla, vince un premio. La motivazione recita così:
“Tra realtà e irrealtà in un continuo flusso narrativo che incessantemente conduce il lettore ad interrogarsi sul proprio presente, Il ricordo di Daniel di Marco Candida si offre come uno dei migliori libri del 2013.
L’autore con questo lavoro dimostra che si può raccontare senza vivere nei generi e costruire storie di grande carattere con uno stile unico e ben composto. Per questi motivi la giuria assegna il primo premio sezione narrativa del Nabokov 2013.”
Il romanzo vive di un espediente narrativo intrigante: un ragazzo, dopo un grave incidente e un breve coma, si risveglia completamente dimentico di sé. La famiglia, gli amici, la fidanzata gli si stringono intorno per aiutarlo a ricordare. Ma il sospetto che, in realtà, gli stiano consegnando un passato che non è mai stato suo, accompagna pagina dopo pagina il lettore con un senso di profonda angoscia, di empatia nei confronti di Daniel.
Un romanzo difficile, non incasellabile. Da leggere.

Mar 3, 2014, 1:02 PM

Come emergente tra quelli recensiti sul Blog, Candida é forse il piú giá emerso che io abbia finora letto e recensito. Ha pubblicato 7 anni fa per un editore come Sironi, ha vinto premi, é stato inserito in antologie oltreoceano (leggete l´ intervista); l´esperienza conta e in effetti leggendo si notano la tecnica e il buon controllo su una storia non semplice.

Ma se ci interesassero tecnica e buon controllo, acquisteremmo tutti auto tedesche e pneumatici Pirelli, ma di un libro ci interessano anche altre cose.

Ecco, qui ci troviamo di fronte a un romanzo che é diverse cose allo stesso tempo: una rilettura noir del Truman Show (non sono il primo a notarlo) e di altra cinematografia sul tema dell´identitá smarrita o da ritrovare, un romanzo psicologico, o comunque non di genere, o addirittura di formazione (ri-formazione, in questo caso) e da un certo punto in poi un page turner (giuro che é l´ultima volta, giuro, che uso questa parola) ovvero che ti fa girare pagina e poi pagina e poi pagina per vedere come va a finire.

Due parole sullo spunto narrativo, molto rapide per non creare spoiler: Daniel non sa molto che fare della propria vita, dopo un litigio con la madre perde la memoria; non sa piú chi é. E visto che in quel momento non ha di fatto piú identitá, ci pensano gli altri (per esempio il padre imprenditore di successo) a creargliene una, migliore (forse).

Qui, in questi "altri" (la famiglia, la fidanzata, alcuni amici...amici?) risiede secondo me la qualitá maggiore nel romanzo, in questa sorta di complotto a buon fine (a buon fine?) di cui Daniel sembra essere vittima.Candida é bravo a mantenere la storia nei canoni di un buon realismo di provincia (ah, molto riuscita anche la descrizione della routine d´ufficio e della vita nell emedio-piccole cittá operose del Norditalia, in questo caso del Piemonte), e a premere con moderazione quando serve il pedale del grottesco e addirittura del delirante ed orrorifico (qui i riferimenti che mi sono venuti in mente sono film tipo l´Avvocato del Diavolo e Society, e se vogliamo anche qualcosa di Lovecraft nel linguaggio usato per descrivere i momenti meno lucidi del protagonista).

Insomma, i rischi erano molteplici ma a parte la tentazione in cui l´autore a un certo punto cade di voler riflettere e spiegare troppo sul tema principale (l´identitá, e ancora come ci distinguiamo dal nostro prossimo, e se sia giusto tutto questo tendere ad essere originali, e cosa significhi essere originali e distinguersi, se sia davvero possibile), tentazione forse da evitare visto che giá si comprendeva dal puro svolgersi della trama di cosa si stava parlando, Candida li evita tutti, consegnandoci una creatura solida e professionale (credetemi non é poco - e non solo a livello emergenti), a tratti decisamente inquietante e last but not least dotata di una propria divertente originalitá da thriller spurio.

http://www.recensireilmondo.com/search?q=ricordo+daniel

May 23, 2014, 11:57 AM