Non posso negare di avere un debole per le illustrazioni di Chiara Carrer. Dopo i superlativi risultati ottenuti con “E’ non è”, un libro che tratta il tema dell’autismo, non potevo esimermi dal vedere la sua interpretazione grafica di un tema ancora una volta scomodo: l’affido. Piccola Alma è una bambina con due case, anzi tante case, una cui ritorna con mamma e papà dopo un po’ di vagabondare tra altre famiglie

La seconda casa dura poco. E dopo ce n’è sempre una diversa. Dura due settimane, dura un mese, qualche volta dura appena un giorno. Per Alma è come fare il giramondo. Mentre aspetta il ritorno del suo papà e della sua mamma, Alma incontra altre mamme e altri papà: altri occhi, altre gambe, altre voci, altri giochi e fratelli e sorelle, altri cibi a tavola per pranzo e altre ore per andare a letto.

Federica Iacobelli narra l’affido con la competenza di chi conosce il tema e con la sensibilità di chi dipinge la complessità una situazione con poche e misurate parole (“altri cibi, altre ore per andare a letto”…)

Chiara Carrer tratteggia una protagonista indimenticabile, riuscendo a sintetizzare l’atmosfera di ogni casa che Alma attraversa nelle fattezze di un personaggio. Colpisce anche la rappresentazione dei genitori, cosi diversi tra l’inizio e la fine del libro, a simboleggiare quel cammino che li ha portati lontano ma che è servito loro a rimettere Alma al centro.

Un libro non facile, non l’edulcorazione del tema affido ma la sua cruda rappresentazione attraverso la solitudine di chi questa situazione la subisce. Solo il finale, con lo svelamento del dono di Alma, attenua questa sensazione.
http://biblioragazziletture.wordpress.com/2011/06/19/il-dono-di-alma/

Jun 19, 2011, 8:25 PM