LO SCRITTORE AMATO DA HITLER

Nato a Dusseldorf nel 1871, Ewers è affascinato sin da bambino dall’atmosfera cupa del folklore tedesco. La sua figura è una delle più originali, eccentriche e anticonformiste del periodo e i suoi racconti furono apprezzati persino dallo stesso Adolf Hitler. Ebbe però un rapporto ambiguo con il regime da cui venne infine respinto in quanto non abbracciò fino in fondo la sua propaganda nonostante scrisse un romanzo agiografico per Horst Wessel, l’ispiratore dell’inno nazista. Nella frase “Questa è la Germania, questo è il mio paese” presente in Alraune c’è quasi il presagio dell’epopea tragica del Nazionalsocialismo.
La sua narrativa rimane sempre in bilico fra conscio e inconscio, grottesco, occulto ed erotismo deviato in cui spesso la donna è identificata come un simbolo di morte e bellezza. Questa della “femme fatale” è una tematica di derivazione decadente (grande è infatti l’ammirazione di Ewers per Oscar Wilde) che lo scrittore tedesco sfrutta però magistralmente in molte sue novelle, infarcendola spesso di pulsioni di sadismo e masochismo ma che soprattutto emerge nel presente Alraune.
Alraune è un libro che rappresenta un vero e proprio manifesto di un fantastico nero e decadente. Ewers sfrutta qui la leggenda della Mandragora, una pianta di cui si magnificano le virtù afrodisiache e analgesiche, facendo sua la superstizione medievale secondo cui verrebbe generata dal seme di un impiccato espulso in punto di morte. Il seme generava dal terreno la cosiddetta “mandragola”. La creazione dell’essere, tramite inseminazione artificiale nei confronti di una prostituta, da così origine ad Alraune. Questa donna si renderà responsabile di tutte le peggiori nefandezze nei confronti dei suoi simili facendo trasparire una natura sadica e lussureggiante. La cornice e l’atmosfera sono molto decadenti e ricordano certe suggestioni de Il Gran Dio Pan di Arthur Machen. L’ambientazione teutonica e la leggenda esoterica possono far venire irn mente delle affinità anche con il connazionale Gustav Meyrink ma manca assolutamente, in Ewers, il misticismo e la “visione” metafisica della realtà di quest’ultimo. Alla fine la vicenda, in cui Alraune si comporta come una vera e propria padrona nei confronti dei maschi resi suoi schiavi, e in cui certo Ewers non si risparmia nessuna descrizione scabrosa, vira verso un erotismo sadico. Ma più che il marchese De Sade il romanzo fa pensare alla figura di Leopold Von Sacher Masoch e al suo Venere in pelliccia. Il rapporto padrona-schiavo viene infatti descritto nei minimi particolari. Come nel precedente romanzo di Ewers L’apprendista stregone anche qui troviamo il personaggio di Frank Braun, sorta di alter ego dell’autore che ritroveremo anche nel successivo romanzo Vampir.
Da segnalare sicuramente l’ottima traduzione di Alessandro Fambrini, autore anche della prefazione, e la competente postfazione di Walter Catalano che esplora il rapporto fra Ewers e il cinema considerando che il romanzo ha avuto diverse trasposizioni fra cui quella di Henrik Galeen – regista di Il Golem e Lo studente di Praga – del 1928 con Paul Wegener e Brigitte Helm.
Alraune resta in ogni caso un grande romanzo nero che non dovrebbe mancare in nessuna collezione dedicata al gotico e al fantastico.

Nov 8, 2023, 1:19 PM

Un romanzo scandaloso per l’epoca in cui è stato scritto (1911) morboso, erotico ed inquietante.
Alraune sviluppa antichi miti legati alla radice della mandragola ed alla creazione dell’omuncolo.
Alraune è una giovane donna nata dal seme di un condannato a morte e da una prostituta, fin da bambina è chiaro che sia differente al resto della variegata umanità che la circonda. Chi le sta vicino gode di incredibili fortune a cui seguono agghiaccianti sciagure. La ragazza quasi aliena consuma involontariamente ma senza preoccuparsene chiunque le si avvicini rovinando amiche, spasimanti e financo il padre adottivo che dopo averla creata credeva di riuscire a scansare l’aura di sfacelo che la circonda.
La algida Alraune lega a a se tutti senza avere un carisma particolare che giustifica la struggimento e la distruzione che la circonda.
Solo nel finale, quando conosce l’amore vero è contemporaneamente scopre le sue arcane origini i sembra prendere vita realmente e soffrire per la rovina che porta con se, nonostante ciò non può andare contro la sua stessa natura e costringersi a non disfare in rovina tutto ciò che le orbiti attorno fino al tragico finale.
Eccellente il saggio finale sul rapporto dell’autore Ewers ed il cinema.

May 26, 2023, 2:54 PM
Gotico = NO Horror

1. Tutto l'erotismo di questo libro è offuscato da uno stile di scrittura pedante e ripetitiva, quindi è come se non ci fosse, non penso comunque che un uomo nell'800 si sarebbe eccitato leggendolo.

2. La protagonista ti sta sul culo appena viene al mondo, insopportabile da inizio libro fino alla sconclusionata e onirica fine.

3. Si aspetta un sacco perchè venga al mondo sta tipa, e poi credi che succeda qualcosa del tipo: adesso inizia il bello! invece no, non c'è niente di bello fino alla fine... quando chiudi il libro intendo.


"Erotico fin quasi all'oscenità!" bella trovata editoriale per attirare il pubblico ma qua troverete un paio di scenette calde (tiepide), un protagonista più infame e stronzo dell'altro e violenza morbosa qua e là. Ovviamente il tutto sommerso da uno stile gotico pedante e noioso, nulla a che fare con i racconti: Il Ragno e La Mamaloi dello stesso autore, che inizio a pensare siano i suoi unici scritti degni di nota.

Mar 26, 2023, 11:58 AM