Mini saggio super interessante del 2012 che si inserisce nel filone dei Cultural Studies e che traccia un filo rosso sullo uso del corpo umano nell'arte contemporanea come mezzo per rivendicare la presenza di una differenza. L'ultima parte dedicata a Jarman e al suo lavoro sulla corporeità dei malati di Aids è semplicemente commovente

Dec 8, 2018, 4:31 PM