Il nuovo libro di Francesco Cinque, scrittore di Napoli, non è un libro facile ma molto interessante per gli argomenti trattati e gli sviluppi di riflessione che ne possono derivare.
Personaggi surreali di una Napoli reale che l’autore forza negli atteggiamenti per darci uno spaccato della vita di una Napoli che in tanti aspetti è essa stessa surreale.
E’ scritto con uno stile che, come usa fare Francesco, attinge continuamente dal quotidiano e dalle vicende dell’attualità ricorrendo anche a tratti di dialetto napoletano che rendono più vivi ed aderenti alla realtà i vari personaggi.
Si articola in tante stazioni di una pseudo via crucis di una umanità alla deriva che però una strana esplosione sembra ricondurre sulla retta via. Il tutto inframmezzato con delle “orazioni”, che io chiamerei confessioni, perché tra i personaggi principali si affacciano altri personaggi con il forte desiderio di confessare le loro colpe generato da questa nuova fase del mondo e voler rimediare al male commesso.
Personaggi con problemi risalenti ad un modo di interpretare la vita in modo illecito. Personaggi non facili, che possono creare anche qualche disagio nella descrizione della loro vita ma da tutto lo scorrere delle pagine emerge questa estrema novità della “bomba” che nella distruzione generale sembra aver liberato nell’aria un desiderio fortissimo di redenzione e quindi il desiderio di abbandonare la vecchia e pesante vita per guardarsi intorno e nell’aiuto alle persone trovare l’occasione per tornare a vivere una vita che dia loro pienezza.
Questa ipotetica bomba di cui poco dice l’autore sull’origine ed entità sembra sia segnare l’occasione per essere diversi.
L’autore fa riferimento ad un termine tecnico che viene usato nel mondo dei computer “formattare” ovvero cancellare tutti i dati su un disco del PC e riportarlo nella condizione di disponibilità ad essere scritto nuovamente.
Un pedofilo (il gigante) che rapisce una bambina per farle del male. La bambina rapita che nello scorrere delle pagine si trasforma sia nel modo di esprimersi sia fisicamente ed acquista dei poteri particolari che la pone al di sopra della stessa natura.
Un mafioso (l’uomo che galleggiava in aria) vittima di una vendetta della gang che però non muore e successivamente viene salvato in modo imprevisto da un altro personaggio particolare una persona fortemente esaurita per gravi problemi personali (dislessica in amore) che lasciatasi andare quasi sino a morire riesce a ritrovare una motivazione di vita in questo salvataggio.
Nonostante lo scorrere della vita dei personaggi non sia improntata al positivo, da tutto il libro, sin dall’inizio, si percepisce che qualche cosa di importante e rivoluzionario dovrà pur accadere. Sino a quando appunto lo scoppio di questa bomba ha l’effetto di trasformare il mondo intorno (crolli distruzioni ecc.) e di trasformare l’interno dei diversi personaggi che, strapieni della loro negatività, riescono a percepire e vivere atteggiamenti positivi, ovvero indirizzati verso un bene che tutti agognano ma che non sembrano riuscire ad iniziare sino a quando non avviene appunto questo evento straordinario.
Rimangono alcune cose che ho fatto fatica a comprendere anche se certamente un senso lo hanno per l’autore ma non voglio avventurarmi ad ipotizzare più di quanto sono riuscito a percepire.
Il finale lo immaginavo diverso e questo fatto può certamente significare poco se non fosse associato allo stupore. Mi pare di poter intuire, anche se nel libro non mi pare si capisca in modo molto evidente che voglia rappresentare l’incipit di una nuova vita che nasce dall'amore e che si avvia in questo nuovo mondo che appunto la bomba ha dato l’occasione di ricreare.