Ho voglia si sperperare la mia guancia sulla tua mano questa notte...

"Quando mi sveglio di notte provo a pensare a come sarebbe il capitolo perché sarebbe un capitolo notturno, non è vero? Ma non riesco a decidere – È strano che senta così tanto la tua mancanza proprio di notte, quando di notte con te non ci sono mai stata – ma, con gran puntualità, non appena chiudo gli occhi, l'amore ti invoca – e mi sveglio calda dal desiderio che il sonno ha quasi appagato…"

Mezzo secolo prima della Cvetaeva, la quale scriveva così a Rilke:

“E allora Rainer – non arrabbiarti con me, sono io che voglio dormire con te – addormentarmi e dormire… semplicemente – dormire. E null'altro. No, ancora: la testa sprofondata nell'incavo della tua spalla sinistra, il braccio intorno a quella destra – e null'altro. No, ancora: e fin dentro il sonno più profondo sapere che sei tu…”

L’insopprimibile desiderio di tenerezza di Emily e la tensione erotica che emanano da queste poche righe, ma anche da altre riportate in questo libretto, mi hanno ricordato Marina (che come la D. amava i trattini). Tra l'altro nessuna delle due poetesse riuscì mai a esaudire il desiderio di trascorrere almeno una notte con i destinatari di queste lettere.

Comunque sia, Emily aveva quarantasette anni quando si innamorò, forse per la prima e ultima volta. Il suo lui ne aveva sessantacinque ed era un amico del padre, un giudice, un uomo integerrimo, colto e severo, "austero come il Profilo di un Albero contro il cielo invernale", che quando lei era bambina l'aveva tenuta in braccio tante volte. 

Non si concretizzò pare questo amore per tante ragioni, anche se Emily dal tono delle sue lettere, le poche che non sono state distrutte dai suoi familiari, sembra proprio che lo volesse. Pare che lei volesse proprio un amore di carne, non solo "di carte". Ma così non fu: tornò alla sua solitudine, al suo «peccaminoso celibato», come lo definì Rossana Rossanda.

L'ultimo lettera che gli scrisse termina con queste parole:

"La Notte è il mio Giorno preferito – amo così tanto il silenzio – il silenzio, non la semplice sospensione del suono – ma quelli che tutto il giorno parlano di nulla, scambiandolo per letizia… –

Ti perdono"

Oct 18, 2021, 8:50 PM
Un vulcano silenzioso

questa donna, una passione irrefrenabile, una crudezza e concretezza espressiva che fissano in immagini i suoi concetti: "La riva è più sicura, Abiah, ma a me piace lottare con il mare. Raccolta di alcune lettere indirizzata all'amica, alla futura cognata, al fratello, al giornalista più esperto, al (misterioso) Maestro, al più grande amico di famiglia. Edizione curatissima sia all'interno che all'esterno con cover trasformabile in busta per libro spedibile.

Jul 8, 2016, 4:02 AM