In superficie sembra un romanzo farcito di personaggi talmente assurdi da sembrare impossibili; una carrellata di esagitati uno più schizzato dell’altro, tutti mossi da impulsi così contraddittori e irragionevoli da non poter essere nemmeno per un istante considerati credibili. Poi però se ci si sofferma a pensare all’isolamento, alle mille irrazionalità con cui la vita ci impone di fare i conti ogni momento, alle forze che ci spingono ad agire in un certo modo e a quelle che non ci lasciano altra scelta che restare immobili a osservare… allora forse si può riuscire a mettere da parte la superficie e godere di una caratterizzazione dei personaggi tanto forte e violenta. Le figure che animano le cime tempestose dello Yorkshire ottocentesco creato da Emily Brontë non sono soltanto realistiche, sono vere. E veri sono i sentimenti che suscitano nel lettore.

Aug 6, 2007, 4:47 PM
Ellis Bell (pseud.), "Wuthering Heights, a Novel", London, Thomas Cautley Newby Publisher, 1847

Una storia d’amore. Una storia d’odio.

“Nella mia vita ho fatto sogni che poi sono rimasti sempre dentro di me, e hanno cambiato le mie idee; sono diventati tutt’uno con me, come il vino nell’acqua,e hanno alterato il colore della mia mente. […] Sarebbe un’umiliazione sposare Heathcliff adesso, quindi lui non saprà mai quanto lo amo, e non perché sia bello, Nelly, ma perché lui è me più di quanto lo sia io stessa. Quale che sia la sostanza delle nostre anime, la sua e la mia sono identiche.” (100-101)
Amore d'identificazione ed appartenenza; sogno indistinguibile dalla realtà.

“Perché, che cosa per me non è collegato a lei? E che cosa non me la ricorda? Non posso guardare il pavimento che i suoi tratti prendono forma sulle mattonelle! In ogni nuvola, in ogni albero…lei pervade l’aria, la notte, e di giorno ogni oggetto ne rimanda apparizioni fugaci, sono circondato dalla sua immagine. […] Il mondo intero è un’atroce collezione di promemoria, che mi ricordano che lei è esistita, e io l’ho perduta.” (386)
Amore di perdita irreparabile; immagine deformata, ossessiva, onnipresente.

“Cime tempestose”, il nome della casa.
La casa è sulla cima. Al culmine della follia. All’incrocio esatto delle coordinate dell’incubo. La paura dei sogni la sovrasta. Wuthering Heights è un luogo psichico e affettivo inesplorato, sconosciuto e pauroso. E’ una cima spazzata dal tempo, sulla quale infieriscono e tempestano amore, morte, vita, odio. Alimentandosi, sostenendosi e giustificandosi a vicenda. La casa emerge appena da una brughiera protagonista e solitaria, ostile, grigia, indefinita; illuminata, ma solo a tratti, da squarci d’apertura, improvvisi ed abbaglianti, e percorsa da impercettibili e segreti tracciati infruttuosi di speranza: tentativi deboli, spesso frustrati, spazzati via dall’odio. Ogni angolo è colmo di buio e d’infelicità, saturo d’amori inarrivabili, pazzi, pericolosi. Amori odiati, negati, contrastati. E’ una casa orientata alla disgrazia e circondata, in silenzio, da una miriade di folletti maligni. Una casa segnata –come quella degli Usher - da presagi di distruzione, chiari ed evidenti.

Romanzo visionario di meraviglia autentica; storia di solitudini e di maledizioni antiche, epiche, eschilee, che si riproducono come colpe, come metastasi d’odio, da una generazione all’altra. Storia di sentimenti estremi e di pulsioni deliranti, irrefrenabili e irrazionali. Immensa, armonica e perfetta costruzione neogotica realizzata dalla Brontë con sensibilità stupefacente e capacità illustrativa immensa e immaginifica.
Come in un incubo di Goya, follia e morte prendono per mano amore e lo accompagnano verso l’abisso della distruzione. Amore puro, distillato goccia a goccia: amaro, concentrato e insopportabile. Convulsivo, violento, patologico. Egoista, cieco, ossessionato. Amore d’annientamento, che trova in se stesso le ragioni e le motivazioni necessarie e sufficienti per trascendere e riprodursi in odio.
La narrazione, attraverso lo sguardo borghese, equilibrato ed onnisciente di Nelly, rimonta a fatica le correnti di quest’amore vorticoso e, insieme, scava nell’alveo, continuamente, affondando e muovendo all’indietro, cercando le ragioni prime, i sentimenti, le profondità radicate dell’odio: le spiegazioni, le giustificazioni delle vite e delle morti.
Emily Brontë spende i suoi ventotto anni in questo immenso edificio, capolavoro della letteratura vittoriana; con parole e contenuti ultraromantici - saldamente ancorati alla grande tradizione dei romanzi gotici, “neri”, inaugurata da Walpole nel secolo precedente - proietta violentemente nel futuro le sue gemme lucenti, ialine, d’indistruttibile attualità. Emily, genio sensibile e romantico, stroncato dalla tubercolosi. Giovane donna, giovane scrittrice. Emily è nella storia e anche nel mito, per sempre. Meritatamente.

Dec 29, 2010, 4:23 PM
"Romanzo d'amore in stile gotico"

"Occhio per occhio dente per dente" Heathcliff ha fatto sua questa filosofia di vita: una forma di sfida, verso un mondo, che si è mostrato ostile fin dalla nascita E' un trovatello condotto in casa dei Earnshaw dal capofamiglia: odiato dal fratellasto Hindlet e amato dalla sorellasta Catherine.Giura a sé stesso di vendicarsi del fratellasto per tutti i sorprusi subiti , e purtroppo, mantiene la promessa. Il suo cuore batte solo per una persona Catherina, amore ricambiato, ma impossibile: lei sposa Edgar Linton, perseguitato e minacciato da Heathcliff. Heathcliff: "Anima nera, un demonio, maledetto, irascibile, chiuso in un sguardo feroce e sarcastico" .L'amore disperato può condurre all' odio?Il male e il bene possono convivere in una stessa persona?Non ho risposta, ma sono perplessa. Quasi tutti i personaggi ,appena vengono in contatto con Heathcliff, sono contagiati da una forma subdola di violenza, scompare la gentilezza, e vengono risucchiati in una assurda spirale di odio e vendetta .L' unica persona con giudizio è la domestica Nelly, che fa da intermediaria tra le varie personalità , cercando di placare gli animi per riportare un po' di pace. Heathcliff è inarrestabile, non fa sconti a nessuno, sua moglie, suo figlio sono mezzi utilizzati per raggiungere sempre la sua assurda vendetta, persegue il suo obiettivo e ci riesce, fino a raschiare il fondo del barile: solo disperato rincorre il fantasma di Catherine dispersa nella brughiera" Catherine Earnshaw, che tu possa non riposare mai finché vivo io! Hai detto che ti ho uccisa io… perseguitami, dunque! (…) Rimani con me sempre, prendi qualsiasi forma, fammi diventare pazzo!” E così è stato, pazzo e solo , trascorre il resto della sua vita, in una perenne dannazione "Signor Heathcliff, non avete nessuno che vi ami; e , per quanto possiate farci soffrire, avremo sempre la gioia di pensare che la vostra crudeltà nasce dalla vostra sofferenza! Perché voi soffrite, vero?.Siete solo come il demonio e avido come lui Nessuno vi ama, nessuno piangerà per voi, quando morirete!!!Non vorrei essere voi". "Romanzo d'amore in stile gotico" così alcuni lo hanno definito, sul gotico sono d'accordo ,ma sull'amore no, forse un amore disperato, crudele che induce alla violenza e alla cattiveria, questo si, senz'altro. La penna feroce di Bronte completa l'opera, anzi più che completa è artefice dell'opera: scava con una maestria unica nell' animo umano, fino a portarne a galla l'aspetto più abietto e feroce . 4 stelle

Mar 25, 2024, 7:30 AM