Il vecchio della montagna – 154 pag. ***** Breve romanzo che descrive nel miglior modo la vita di un villaggio sardo, presso Nuoro. Narrazione tragica per la malizia di una bella donna e la fede del misericordioso vecchio della montagna. Meglio non poteva iniziare il mio rapporto con Grazia Deledda Elias Portolu – 162 **** Dopo un inizio lento e prolisso, la narrazione prende una svolta tragica, che tratta in tutti i suoi aspetti il tema dell’amore represso. L’acme è sintetizzata in una frase dantesca: “Egli entrò e chiuse l’uscio: ella, che avrebbe potuto gridare e salvarsi, tacque e non si mosse.” Nel prosieguo ci sono solo disgrazie. Cenere – 242 ***** Romanzo di formazione di un figlio naturale, che viene a conoscere la madre solo da adulto. Il libro è piacevole e sereno: tutto va per il meglio al giovane che cresce col padre, studia elevandosi ad un livello sociale superiore, si innamora, ricambiato, di una ragazza di famiglia altolocata. Quando sembra di essere giunti al felice epilogo, lui termina gli studi, la famiglia di lei lo accetta. Ma, la tragedia incombe e più tragedia di così non potrebbe essere. Canne al vento – 202 ***** Altro capolavoro della Deledda. Una storia più avventurosa e romantica che negli altri romanzi. Sono coprotagoniste tre sorelle, considerate anziane, anche se la più giovane ha solo 35 anni, ed infatti giunge a felici nozze. E poi un loro giovane parente che combina un sacco di guai, prima di mettere la testa a posto. Il vero protagonista è il servo delle tre dame, che da solo fa da coro greco a tutta la storia. Le ultime 10 pagine descrivono la sua agonia, ormai decrepito, con maestria mozartiana.