Costanza la protagonista, è una donna che cerca di vivere il meglio possibile il suo "terzo tempo". Il suo tentativo di far rivivere lo spirito della comune in cui ha vissuto da giovane studentessa negli anni settanta fallisce; di conseguenza il suo invecchiare immaginato diverso, fuori dagli schemi la lascia completamente sola e un po' sperduta. Non ne escono bene neanche i vecchi amici/compagni che Costanza cerca di riunire: il loro passato come il loro presente è deludente; si salva, almeno in parte, Anna, malata e prossima alla fine, carismatica figura di donna ammirata incondizionatamente da Costanza. Non ne esce bene neppure il figlio, che rimbalza di qua e di là dall'oceano tormentato da un amore (o dalla ricerca dell'amore) che non riesce a mettere a fuoco. Se la cava Dom, l'ex marito, che riesce a trovare un suo spazio anche dopo che gli viene a mancare Costanza che è sempre stata il faro della sua vita. Ed è positiva, a mio avviso, anche la figura di Chelsie che sente la sua vita in modo pregnante pur se zeppa di difficoltà.
La lettura piacevole (il libro è ben scritto) è anche un salto nel mio passato di quasi coetaneo di Costanza.