E' un libro che merita di essere letto e amato. La scrittura è magnifica e si percepisce che l'autore ha letto Steinbeck perché, oltre a numerosi riferimenti: fattorie, vagabondi e terreno arido viene espressamente citato. Sono rimasta super contenta anche della traduzione che ha lasciato invariati i vari metri di misura del legno che qui in Italia non abbiamo. La storia famigliare è assolutamente particolare e sono stata contenta di averlo letto in compagnia, essendo numeroso e con diversi personaggi è possibile che qualcosa sfugga. L'anno 2038 è quello più ostico e dopo le prime 50 pagine introduttive ci troviamo all'interno della vicenda e senza rendercene conto anche alla fine della storia. Il finale è forte, intenso e a me ha lasciato un po' l'amaro in bocca (motivo per cui tolgo mezza stella), ma la morale della famiglia e degli alberi è unica ed è riuscito a creare una potenza e un amore immenso che ho letto in pochi libri.