Ho ritrovato la Allende che piace a me, quella che mi affascina e mi coinvolge. Violeta, che nasce nel 1920 in piena pandemia di spagnola e che muore nel 2020 durante la pandemia del Coronavirus, dedica questo libro, quale testamento spirituale, al nipote Camilo, raccontandogli le vicende della sua famiglia e della sua vita piena, fatta di ricchezza e di povertà, di avversità, di avventure, di dolori e gioie, dei suoi amori e dei suoi lutti, la storia del Cile, quello della depressione, quello rurale (la cui storia mi era sconosciuta), quello di Pinochet e dei deseparacidos. Mi è piaciuta Violeta, donna forte, moderna ed emancipata per i tempi in cui è vissuta, passionale, indipendente, determinata e coraggiosa.