Questo libro è il diario di Daniele che racconta, a differenza di ciò che avviene solitamente, i disturbi psichici con estrema lucidità: non ci sono deliri o alienazioni, Daniele è sempre perfettamente cosciente di ciò che gli accade intorno, e questo lo distingue dagli altri personaggi. Tanto che alla fine viene da chiedersi quale sia il limite tra un'estrema sensibilità e la depressione.
La delusione di Daniele, che credeva di aver finalmente trovato un medico disposto ad ascoltarlo per davvero, è anche la sua rassegnazione verso il sistema sanitario che lo condanna a un'eterna ricerca della terapia farmacologica senza mai giungere alla radice del suo problema.
Mi sarebbe piaciuto sapere se i protagonisti siano poi riusciti a trovare quella salvezza, ma comprendo la scelta dell'autore di chiudere il libro con la conclusione del TSO.