Difficile definire il genere di un libro del quale si potrebbe solo dire che racconta l'"anima del mondo". Le storie di diverse persone si intrecciano, subito si capisce che questi uomini e donne sono soltanto comprimari, tutti tesi tenacemente, e un po' disperatamente, fino all'estremo delle loro forze, a comprendere il grande gioco del vero, unico protagonista: la natura, quella forza vitale e misteriosa che comunica, evolve, provvede, si difende, attacca e, soprattutto, si muove su un piano temporale che mette in ridicolo il tempo dell'uomo. Ogni vivente umano è sua parte viva, ma non indispensabile; e se pure l'uomo procede ciecamente verso la distruzione della natura, questa gli rivela che lungo il percorso sarà lui il primo a morire. Un libro potente e talvolta faticoso, quando nelle oltre 650 pagine sembra avvolgersi su di sé nella contemplazione; ma vale la pena di tener duro e di scoprire che anche la contemplazione dell'apparente immobilità è invece disvelamento di armi potentissime, oltre il nostro orizzonte di vita e, forse, di pensiero.