La forza maggiore del libro probabilmente è la prosa dell'autore: lirica e evocativa. Mentre racconta le storie dei viaggi, in poche righe, improvvise e illuminanti, dischiude d'improvviso il senso e sembra riuscire a toccare più a fondo l'animo del protagonista del viaggio. Tante storie, poco più di una ventina, di artisti, noti e meno noti, colti in momenti molto particolari della loro vita. Dalla poetessa Elizabeth Bishop fino a Albert Einstein. Più di tutti forse, mi hanno colpito il brevissimo racconto sulla filosofa Zambrano e quello più denso sull'amicizia tra Borges e Bioy Casares. Ma anche quello su Joni Mitchell è quasi strepitoso. Dopo averlo letto, resta la voce della scrittura di Federico Pace e l'eco delle sue storie.