"Ci sforziamo di dare un senso, una forma, un ordine alla vita, e alla fine la vita fa di noi quello che le va".
Aramburu crea un puzzle fatto di pezzi piccoli, costituiti da brevi capitoli, e impiega più di 600 pagine per ricostruirlo interamente davanti ai nostri occhi, facendoci vedere alla fine lo scenario completo. Alla fine tutte le domande hanno delle risposte: come e perché muore il buon Txato, perché le due famiglie basche, protagoniste della storia, hanno rotto il legame di forte affetto che le legava.
I personaggi sono tratteggiati in modo perfetto e risultano assolutamente credibili nel loro insieme fatto di passioni, ostinazioni e volontà di riscatto che ad alcuni porterà ad abbracciare il terrorismo dell'ETA.
Libro profondo, amaro, bello.