In una famosa canzone degli ’80, Lucio Battisti si chiedeva: “Ma che sapore ha una vita mal spesa?”, ecco, la risposta prova a darcela Giusi Sciortino con il suo “L’obiettore di coscienza”, raccontando, attraverso una scrittura di assoluta qualità, l’universo – solo apparentemente piatto - di Angelo Vinci.
Costui è un quarantenne auto-confinatosi in casa perché affetto da quella che lui stesso definisce la malattia dei falliti. In realtà, medici pubblici distratti e antipatici - nell’accezione oppositiva all’empatia – lo ritengono un depresso. Ma Angelo è potenzialmente molto di più: attraverso quello che ci racconta in un climax ascendente si rivela un po’ schizofrenico (vede e sente dissonanze e presenze disturbanti e quasi sempre terrifiche) e altrettanto paranoico (colpevolizza e condanna conoscenti senza concedere loro giusti processi), certamente affetto da antropofobia.
Ma forse, per noi che abbiamo bisogno di razionalizzare comportamenti e pensieri non allineati, Angelo è solo uno che, da persona ipersensibile, trova meccanismi di protezione nell’ obiettare e rifiutare a priori di giocare la vita secondo le regole imposte dalla socialità. Si potrebbe definire un esistenzialista per difesa. Il protagonista, tuttavia, sovverte il punto di vista e addirittura compatisce chi, come sua zia, trova nei comportamenti convenzionali un’ottusa salvaguardia del proprio vivere.
Ogni scena, ogni ritratto, ogni considerazione che Angelo svela arriva diretta e nitida al lettore. Qui si manifesta tutta la sensibilità, il grande talento e la sapiente tecnica dell’autrice che riesce a dosare perfettamente i toni narrativi senza mai eccedere eppure creando una pienezza espositiva nella quale il lettore trova totale immersione. Tutta la narrazione è un equilibrismo compiuto tra il dramma di una sofferenza senza speranza e la levità derivata dalle situazioni. Come se la vita non fosse osservatrice disinteressata ma “bulla” che si divertisse a ridicolizzare la vittima di turno.
Una prova d’autore veramente riuscita. Un libro da leggere con grande soddisfazione del cuore e della mente.