Maluna

Avevo 18 anni e odiavo Manzoni, un’amica di famiglia mi regalò ‘La famiglia Manzoni’ della Ginzburg e inizia ad amarlo, leggendo una prospettiva diversa. Da quel momento sono iniziate la mia conoscenza e il mio amore per Natalia come scrittrice. Grazie a questo romanzo ho conosciuto la donna, quella che mi rappresenta quando candidamente dice: ‘questo mondo non mi piace. Generosità, coraggio, desiderio di essere, non di apparire, sono grandi virtù ormai scomparse. Ovunque. Ci son rimaste purtroppo solo quelle piccole’. Con questo romanzo ho concluso la lettura della terzina finalista del premio Strega di quest’anno ed è a questo libro che avrei dato il mio voto. Non sono una critica letteraria, ma una semplice lettrice che ha vibrato per ognuna delle 440 pagine di questo libro e concludo ringraziando l’autrice seguendo il consiglio della Ginzburg ‘Mi avrebbe fatto piacere se mi avessi scritto. In fondo un libro si scrive per quella persona che ci manderà una lettera. Prende voce e faccia, non si è più così soli’

– Ma la nebbia copre tutti i ricordi, i brutti come i belli. Non è così, mia signora? – Che tornino anche quelli brutti, seppure ci faranno piangere o tremare di rabbia. Non è comunque la vita che abbiamo vissuto insieme? Ormai da tempo io ho una passione per Ishiguro, che considero geniale nelle storie che racconta. Eppure questo romanzo mi ha un po’ delusa, forse la piega fantasy del racconto non mi ha totalmente coinvolta. Bello come al solito il dilemma etico che ci viene posto, in questo caso: è meglio ricordare o accettare di dimenticare le cose brutte ma anche quelle belle? Io sono per ricordare sempre, nonostante le ferite e le cicatrici... alla fine è la vita che abbiamo vissuto e ci ha resi ciò che siamo

Tutti dopo i 50 anni iniziano a pensare alla morte (alcuni anche prima), poi ti accorgi che ti innamori comunque e che il sesso è solo per coloro che non sono soddisfatti dell’amore (o non l’hanno trovato).

- io sarei felice di non essere così sensibile e di non prendere tanto a cuore tutto ciò che succede - davvero! Non fai che crearti ansie e preoccupazioni - come sarebbe a dire crearti? Le contrarietà nascono a ogni passo anche senza di me È un libro che ho letto lentamente perché non amavo molto il protagonista. Le anime morte sono simbolicamente quelle dei vivi che stavano distruggendo la patria Russia, presi dal consumismo e dall’apparire. Il libro è composto di due parti, la seconda incompleta perché salvata dalle fiamme in cui la stava bruciando Gogol in punto di morte. Qualche volta mi chiedo se è giusto andare contro le ultime volontà di una persona... Significativo il messaggio finale ‘Mi rivolgo a quelli di voi che hanno idea di cosa voglia dire nobiltà di pensiero. Vi invito a compiere quel dovere che ovunque attende l’uomo, la vostra missione sulla terra. Tutto è destinato al fallimento sino a che non si insorga contro l’ingiustizia. Il popolo prende le armi contro...’ Contro cosa Gogol? Cosa volevi dirci alla fine... che tristezza non saperlo... 💔

La storia di un amore/amicizia tra due ragazzi problematici, che ho fatto anche leggere ai miei alunni di prima. Uno proprio ieri mi ha detto: ‘Prof, possibile che tutti i libri che ci fate leggere hanno come protagonisti ragazzi considerati dagli altri ‘diversi’?’ La risposta è sì, penso che la difficoltà maggiore di questa generazione sia accettarsi e accettare e questo libro tratta di questo enorme scoglio. ‘Sì, vallo a spiegare adesso a questo mondo che si ferma alle apparenze, a questa gente drogata di immagini modificate, filtrate, per tendere alla perfezione, così lontane dalla banale realtà. [...] come posso pensare, tra gente del genere, di essere considerato normale?’ La storia è scritta a quattro mani e riporta due voci, ognuna con il suo vissuto, il loro incontro è un punto di non ritorno ‘come quando stai sulla spiaggia e all’improvviso scoppia un temporale’. Paolo e Cristina si aiutano a vicenda ‘Tu salvi me e io salvo te. Piano, senza far rumore, senza clamori e soprattutto senza farci troppo male’ Forse è un libro più per adolescenti (infatti lo stanno leggendo entusiasti i miei alunni che mi dicono: ‘Prof, è bello’), ma a chi non è capitato di pensare ‘Vorrei che fosse già domani’?