Adamsberg, alias Fred Vargas. Dopo "I casi dei tre evangelisti" letti risalendo dal terzo al primo, una casuale lettura a ritroso. Dopo anni di classici e saggi, mi rituffo nei gialli, lettura relax e molto piacevole se fatta bene, come negli autori americani e inglesi, devo dire che sono rimasto molto entusiasta di una lettura più vicina al nostro tessuto sociale. Chi si è recato a Parigi, potrà trovare molti contatti visivi nelle indagini del commissario Adamsberg, a tratti sciattone burbero fastidioso ma come un mastino, non molla più l'osso, e la sua morsa mi ha travolto in tutti i suoi casi. Entrare nel meccanismo strutturale dell'indagine del commissario, per trovare il colpevole in anticipo, non è il caso, la lettura e fatta per divertire sbalordire e perché no! Qualche notizia e curiosità come sa dare l'archeologa scrittrice. I tre evangelisti, rimangono al primo posto, come creazione di un personaggio. Cronaca nera di tutti i giorni, come scriveva l'autore Scerbanenco in "i milanesi ammazzano il sabato sera" Che altro dire tutti molto belli da 5 stelle nel suo genere, per i miei gusti, prendiamo anche in considerazione, che nella lettura dei successivi casi, si ritrovano certi personaggi del privato di Adamsberg, in tal modo scopri la sua personalità che lo rende simpatico.