DeLillo, Rumore bianco
Un rumore indistinto, sotterraneo, subliminale, ininterrotto: un rumore bianco. Il rumore della pubblicità, il rumore sordo del consumismo sfrenato, causa ed effetto del vivere quotidiano.
Il rumore che copre le esistenze e ne condiziona la vita, i comportamenti.
Fino a quando una nube tossica non fa riemergere la paura più profonda, quella della morte,
In un mondo ipertecnologico che ha eliminato la paura della fame, delle epidemie, delle guerre, l’ultimo tabu è la paura della morte.
E non basta il consumismo bulimico a cancellarla.
Forse solo una fantomatica pillola dagli effetti imprevedibili. O, forse, l’omicdio di un’altra persona che scarichi su di lui il fantasma della morte. Mors tua, vita mea.
In realtà la risposta sta in una domanda: “La morte non costituisce proprio il limite di cui abbiamo bisogno? Non ti sembra che dia una consistenza preziosa alla vita, un senso di chiarezza?"