Benvenuti a Margrave, GA, circa 1200 abitanti dove tutto è perfetto. Finanche alberi con i tronchi lisci e lucidi, come se la corteccia fosse stata levigata a mano. Tutto grazie alla generosità della Fondazione Kliner: è evidente, qui i soldi non sono un problema. Dopo aver vissuto in ogni angolo del mondo, Jack Reacher girovaga per gli Stati Uniti, finalmente libero e per la prima volta nella sua vita non più proprietà dell’esercito. Dopo aver parlato con suo fratello del cantante blues americano Blind Blake, Reacher prende un autobus per Margrave, per visitare il luogo della morte della leggenda della musica. Ma per l’ex maggiore e investigatore dell’esercito Jack Reacher il benvenuto in città sarà del tutto particolare: appena arrivato, viene subito sospettato di omicidio e arrestato dalla polizia locale. Scoprirà presto di essere collegato all’omicidio e farà di tutto per scoprire chi c’è dietro. Ho letto Zona pericolosa dopo aver visto una pubblicità sulla serie tv Reacher di Amazon: non potevo esimermi, viene paragonata a Jack Ryan, una serie tv che amo. E fin qui, la pubblicità ha fatto il suo lavoro anche stavolta. Ora, da qui al libro il passo è stato dettato dalla curiosità: dopo i primi quattro episodi, metà stagione, in cui ad ogni inizio veniva citato il libro da cui è stata tratta, ho deciso di cimentarmi anche nella lettura. È stato divertente, ho potuto confrontare quanto la serie tv sia stata fedele al libro. Inevitabilmente mi ha influenzato, visualizzavo dialoghi e personaggi per come li ho visti in video. Ad ogni modo, il libro è stato scritto nel 1997 da un autore di programmi televisivi: di entrambe le cose il libro ne risente. Da un lato abbiamo descrizioni di luoghi e personaggi dettagliate, ma non eccessivamente prolisse (la lettura non mi è stata pesante), e dialoghi scritti come per essere recitati che tengono un buon ritmo. Dall’altro lato ho proprio mal digerito il cliché della storia d’amore tra Reacher e Roscoe: lui arriva, subito capiscono che è amore ed è sempre un baci e fare l’amore. Nella serie tv Roscoe è una donna più forte e autonoma: non sta lì a piangere di paura e a farsi chiamare bambina da Reacher e impiegano quattro episodi per passare la notte insieme, non quattro pagine. Di qui le quattro stelle per la recensione invece di cinque. Cliché a parte, la trama è ben congegnata: Lee Child ogni tanto scopre delle carte, avanza in un’intrigante storia e ci fa seguire ipotesi e ragionamenti di Reacher. Mi è piaciuto molto sotto questo aspetto. Jack Reacher è quel tipo di uomo, enorme, buono e con senso di giustizia, di cui tutti vorremmo sapere l’esistenza, perché ci farebbe sentire più sicuri. One last thing: Margrave non esiste nella realtà. Buona lettura a tutti.