«Ignoravo le evidentissime implicazioni del fatto che ero un cittadino semiprivilegiato di un paese estremamente privilegiato, credevo nella semplice uguaglianza di tutti gli esseri umani, e mi aspettavo che uno dei comandanti mujahiddin mi assegnasse un compito – fare scorta d’acqua, scrivere un rapporto su una battaglia, o combattere – e io avrei fatto del mio meglio per portarlo a termine e basta. Sono rimasto scioccato quando, al contrario, ho scoperto che alla mia persona venivano attribuiti poteri semidivini. Ero un americano; potevo fare qualunque cosa. E dato che invece non potevo fare qualunque cosa, non sapevo nemmeno camminare particolarmente bene in montagna (avevo già perso quasi venti chili a causa della dissenteria amebica), ho deluso tutti, inevitabilmente. Se fossi stato in buona forma fisica, con un milione di dollari in tasca, avrei comunque deluso gli afgani, perché non ero altro che me stesso.»