"Tutte le famiglie felici sono simili, ma ogni famiglia infelice è infelice a modo suo": questo "a modo suo" è il nucleo dell'avventura e della sventura di Anna Karenina, della sua storia come tempo di infelicità e di dolore, contrapposta al luogo senza tempo e senza storia della "normalità e della naturalezza". Tolstoj non cessa di ribadire questo punto di vista, e di applicarlo nei suoi giudizi. Tuttavia i suoi personaggi sono più forti di lui, vivono di vita propria: e così, nonostante il suo "moralismo monologico" (Bakhtin), Tolstoj ama la sua Anna e attraverso le numerose redazioni dell'opera non cessa di renderla più bella e più vera. Dall'introduzione di Pier Cesare Bori