Questa recensione è relativa a tutti i volumi della serie “Hap e Leonard”; sono avventure scritte in modo da non annoiare – cosa non facile con gli stessi personaggi, ambiente, tematiche… - ma, anzi, da far sorridere il lettore, che non può non prenderli in simpatia. Oltre le trame (che potrebbero quasi strizzare l’occhio al linguaggio fumettistico) se ne ricava l’immagine di un Sud degli Stati Uniti in cui le tensioni razziali non sono state superate. La vita “alla giornata” dei protagonisti non è pura ricerca d’avventura ma – almeno in parte – conseguenza della crisi americana, della mancanza di lavoro, della povertà culturale e dell’ignoranza. Alcuni momenti di riflessione di Hap sono indicativi del fatto che sotto la superficialità che cerca solo soldi e sesso, c’è un bisogno di qualcosa di più, che – purtroppo – i personaggi non hanno (quasi più) fiducia di poter trovare e contribuire a ricreare: fedeltà, giustizia, amore.
Il linguaggio è spesso volgare, e questo è da dire… non è assolutamente necessario aumentare ogni volta il livello di volgarità.