Persino alla sua ferita al pollice si è affezionato; erano state le rocce della cresta a fargli male. Egli guarda attentamente il taglio già rimarginato e secco. Peccato se quel segno scomparisse troppo presto. Perciò egli apre i due margini, tira di fianco la pelle, fa uscire ancora qualche goccia di sangue. Proprio come due giorni prima, sotto i grandi roccioni della Cima della Polveriera. Gli sembra, rinnovando il male, di tornare indietro, di respingere il tempo, d’essere ancora quello di prima, Bàrnabo vittorioso che tornava dalla vetta sconosciuta.