Non c'è molto da aggiungere che non sia già stato detto e scritto.
E' un diario che si legge con rispetto, tenerezza ed empatia per questa ragazzina "normale" che non può vivere la sua normalità e che ancora non sa fino a quale estremo limite la condurrà l'umana follia.
Ma noi sappiamo, ed è proprio questa consapevolezza a stringere il cuore mentre leggiamo la quotidianità, i turbamenti, le incomprensioni, le fantasie e le riflessioni che un'adolescente riversa sulle pagine, come se parlasse ad un'amica immaginaria, come qualsiasi altra adolescente; come me, ad esempio, che scrivevo un diario simile, con le medesime "sciocchezze", le elucubrazioni, gli ideali, gli sbalzi d'umore tipici dell'età.
Voleva diventare una scrittrice Anne, e forse ci sarebbe riuscita, con la padronanza di linguaggio, la grande sensibilità, l'acume e una vena ironica indizio di viva intelligenza, sicuri segnali della sua predisposizione.
Certo fa male leggere:
"Non sono ricca di soldi o cose terrene, non sono bella, né intelligente e furba, ma sono e sarò felice!"
"Voglio essere utile o procurare gioia alle persone che vivono attorno a me... voglio continuare a vivere anche dopo la morte!"
"So quello che voglio, ho uno scopo, un'opinione, una fede e un amore. Lasciatemi essere me stessa, e sarò contenta. So di essere donna, una donna con una forza interiore e tanto coraggio! Se Dio mi farà vivere, otterrò di più di quanto la mamma non abbia mai ottenuto, non sarò mai insignificante, lavorerò nel mondo e per gli uomini!"
Anche se purtroppo molte ragazze hanno vissuto storie simili, la forza dirompente della sua testimonianza assurge a simbolo di tutte, obbligandoci a ricordare ciò che non va dimenticato, mai.