Il romanzo di Kate Lauren ha attirato la mia attenzione inesorabilmente per la bellissima cover di Fernanda Brussi Gonçalves. Annunciata da tutti come la rivale di Stephenie Meyer, i riferimenti a Twilight sono evidenti in molti punti, anche se la Lauren si allontana dal mito del vampiro tenebroso presentandoci un racconto di amori impossibili e di reincarnazioni. Lucinda, da tutti chiamata Luce, è una ragazza problematica che, dopo un misterioso incidente in cui rimane ucciso un suo amico, viene mandata in un istituto, la Sword Cross, che è a metà strada tra il collegio e il riformatorio. In questo posto strano, inquietante (dove l'ambientazione gioca un ruolo fondamentale nella storia), i ragazzi sono bruschi e pericolosi e ognuno sembra nascondere troppi segreti. La vita di Luce subisce uno scossone quando incontra Daniel, Misterioso e altero, prima sembra fare di tutto per tenerla a distanza, ma poi è lui a correre in suo aiuto, e a salvarle la vita, quando le ombre scure che Luce vede in seguito all’incidente le si stringono attorno. Luce, attratta da Daniel come una falena dalla fiamma di una candela, scava nel suo passato e scopre che standogli vicino, proprio come una falena, rischia di rimanere uccisa: perché Daniel è un angelo caduto, condannato a innamorarsi di lei ogni diciassette anni, solo per vederla morire ogni volta.
È un romanzo che mi ha lasciato sentimenti contrastanti, perché innegabilmente sono ispirati da TWILIGHT: l'incidente che avvicina Luce e Daniel, l'attrazione/repulsione della prima fase, la radura che è il posto dove s'incontrano, la goffaggine di Luce. Certo è che alla fine la Meyer ha creato un canone a cui si sono ispirati tanti, ma non mi ha trasmesso nessuna sensazione di novità.
Belle invece le ambientazioni, possenti e gotiche, la parte della storia in cui loro si ritrovano in ogni vita e nella ricostruzione di alcuni frammenti del passato, ma la parte finale è quella a mio parere più debole, con una rivelazione che investe tutti i ragazzi e gli insegnanti dell'istituto (ho odiato questa generalizzazione) e la mancanza di una conclusione effettiva, costringe inevitabilmente al continuo. Il passaggio al romanzo successivo, TORMENT, è obbligatorio. Il lettore non ha scelta. Parlo ovviamente del lettore appassionato che vuole trarre le conclusioni alla fine del libro, non nel mezzo. Non si può dare un giudizio complessivo perché la storia non si conclude. Ci viene sbattuta la porta in faccia proprio sul più bello e questo lascia un senso di frustrazione, basti pensare al film del 2017, meno fortunato di TWILIGHT, che ci ha lasciato con senza un continuo e quindi con una storia non risolta. L'unica nota positiva è che, leggendo un commento su questo romanzo, che accusavano di aver riciclato il tema dell'angelo caduto di Becca Fitzpatrick, ho scoperto IL BACIO DELL'ANGELO CADUTO, di gran lunga superiore!