Breve e veloce racconto degli ultimi 8 giorni di vita di Giulio Cesare. Mi piaciuto, ma ho trovato la narrazione piuttosto fredda, un po' distaccata, emotivamente non mi ha coinvolto molto. Si legge velocemente, c'è anche un pochino di avventura e di azione, ma di può dire che il libro acquista velocità man mano che prosegue. Non chiarissime le intenzione dei congiurati, l'impressione è che, per chi come me non è ferratissimo in Storia, molte, troppe cose siano state date per sottintese, per cui ho faticato un po' a seguire il filo logico di alcune scelte e decisioni dei personaggi. Chi sono i "buoni"? Chi i "cattivi"? In entrambi i casi impossibile fare queste distinzioni e questa lettura abbastanza imparziale l'ho apprezzata, anche se sembra che Manfredi faccia comunque il tifo per Cesare (e alla fine si capisce anche perché). Molto interessante l'appendice finale che indica i personaggi e che fine fanno dopo l'attentato, quali sono inventati e quali no (quasi tutti realmente esistiti), i luoghi dove si svolge il romanzo e una nota storica finale di Manfredi. Ecco, forse più interessanti le appendici finali di tutto il resto, volendo esagerare un po'! Comunque ben documentato, anche se romanzato. Urgerebbe il confronto con l'omonimo romanzone di Colleen McCullough, penultimo romanzo del ciclo di 7 dedicato ai Signori di Roma. Arriverà anche il loro momento (spero). Complessivamente una piacevole lettura, istruttiva, ma non sempre chiarissima e, in generale, poco coinvolgente, ma che consiglio.