Già piacevolmente catturata dal personaggio del Commissario Ricciardi creato da De Giovanni ho deciso, lette tante recensioni positive, di conoscere anche i Bastardi di Pizzofalcone, dai quali fino ad ora avevo tenuto le distanze solo perché le due puntate viste della serie TV non mi avevano entusiasmato. E ho fatto bene, perché leggere il libro è tutta un’altra cosa.
In questo primo romanzo della serie i personaggi che portano avanti le indagini non sono molti, e solo dei due protagonisti si viene a sapere qualcosa del loro passato e del loro essere più profondo, così da poter meglio comprendere il loro modo di pensare e affrontare le situazioni. Viene dato molto più spazio e respiro, invece, ai personaggi intorno ai quali la storia pian piano viene costruita, dalla vittima al carnefice e alle figure di contorno, con descrizioni accurate e ricche di particolari, sia dal punto di vista fisico che psicologico, con la creazione di un ambientazione e di un’atmosfera che ti catturano e ti trascinano in un clima di suspense e tensione, dove però il brivido non è dato tanto da capire chi sia il colpevole quanto dal susseguirsi delle indagini che permetteranno di rintracciarlo.
Piccolo neo: a volte l’Autore eccede un po’ nel ripetere certi concetti.
Nel complesso una lettura piacevole, che tiene attaccati alle pagine del libro con un pizzico di adrenalina; sicuramente leggerò il secondo volume della serie, ma ho il presentimento che le avventure di Giuseppe Lojacono non riusciranno a competere con le molteplici sensazioni che ho provato conoscendo l’animo tormentato di Ricciardi e seguendo quest’ultimo per le vie della sua malinconica, intima e rarefatta Napoli.
Ma ogni serie conta parecchi volumi ed io sono all’inizio di entrambe (2 a 1 per Ricciardi): tutto può succedere!