Era parecchio tempo che non leggevo un “Maigret”. Romanzi di Simenon si, ma con protagonista il famoso commissario era un po' che non ne prendevo in mano. La scelta è caduta su questo scritto nel 1932 ed ambientato in un piccolo porto della Bretagna, quella provincia tanto cara a Simenon e che tante volte ha descritto nei suoi romanzi.
Il primo capitolo ci porta rapidamente dentro la storia: a Parigi viene trovato un uomo apparentemente privo di memoria e dell’uso della parola, con una grave ferita alla testa curata di recente; dopo alcuni giorni viene identificato dalla domestica come il capitano Joris, scomparso da un mese dal porto di Ouistreham sulle coste bretoni dove Maigret li riaccompagna: purtroppo la prima notte il capitano viene ucciso con una buona dose di stricnina…
Maigret, per indagare, comincia a frequentare i marinai del porto, ad ascoltarne le chiacchere, a bere in loro compagnia, a farsi sentire uno di loro.. perché tutti sembrano sapere qualcosa ma nessuno si sbottona più di tanto, nemmeno il sindaco. Il paese è avvolto da una atmosfera strana, angosciante, accentuata da una nebbia fitta, da rischiare di cadere nel canale.
Al di là del mistero, che troverà una sua soluzione solo nelle ultime pagine, Simenon dimostra ancora una volta la sua capacità di analisi dei personaggi, caratterizzati con poche frasi, pochi passaggi, quasi il non detto, il lasciato in sospeso tra le righe abbia più importanza di quanto esplicitato. E al commissario Maigret, caparbio e tenace ma anche dotato di umanità e comprensione, non resta che cercare di aprirsi un varco, di capire i meccanismi, di non lasciarsi ingannare o intimidire, magari alla fine per un proprio senso di giustizia non rivelare tutti i segreti e … rilasciare chi lo aveva immobilizzato e legato come un salame e avere nostalgia per il piccolo mondo del porto di Ouistreham.
Un buon romanzo di Maigret, anche se la trama ha qualche bizzarria di troppo, qualche passaggio un po' forzato, alcune spiegazioni affrettate; poco importa la qualità è buona come sempre in Simenon. Tre stelle e mezzo