“Ho combattuto in tre campagne”, comincio’, “sette battaglie campali, innumerevoli assalti, schermaglie, difese disperate e atti sanguinosi di ogni tipo. Ho lottato nelle tempeste di neve, nel vento che ululava, nel bel mezzo della notte. E’ tutta la vita che combatto, contro nemici e amici, non ho conosciuto altro. Ho visto degli uomini lasciarci la pelle per una parola, per uno sguardo, per un nonnulla. Una volta una donna ha cercato di accoltellarmi perché avevo ucciso suo marito, e io l’ho buttata in un pozzo. E questo è niente. La vita per me valeva quanto un pugno di cenere, o anche meno.
Ho combattuto dieci duelli e li ho vinti tutti, ma sempre dalla parte sbagliata, per le ragioni sbagliate. Sono stato spietato, brutale e codardo. Ho accoltellato degli uomini alla schiena, li ho arsi vivi, li ho affogati, li ho schiacciati coi massi, li ho uccisi mentre dormivano, disarmati, o mentre scappavano. Io stesso sono scappato più di una volta. Mi sono cagato sotto dalla paura e ho implorato perché mi risparmiassero la vita. Sono stato ferito spesso, e gravemente, ho urlato e frignato come un bambino staccato dalla tetta della madre. Non dubito che il mondo sarebbe stato un posto migliore se mi avessero ucciso anni fa, ma sono ancora vivo, e non capisco perché”