Mi sembra che, di questi romanzi che sono poi entrati nell'immaginario comune, non si possa parlar male, non tanto perché non lo meriterebbero, quanto perché sono ormai assurti a icone, tipo i film di Banfi&co che erano solo imbarazzanti e oggi sono cult. Ora, non voglio dire che "It" faccia parte di questo genere, però ci sono indubbiamente mille difetti: * è troppo prolisso, quando la qualità della scrittura non è così buona da provare un piacere così intenso leggendone una maggior quantità, il che porta un altro difettaccio che è che: * l'autore ha, anzi, velleità artistiche pur non potendosele permettere, per esempio: "...e al calore del sole con un finale residuo di giorno nella fredda linea giallo-arancione dell'orizzonte occidentale, con le prime stelle come crudeli scaglie di diamante nel cielo..." Ecco, questo mi sembra tanto un vorrei-ma-non-posso-devo-allungare-il-brodo-e-lo-faccio-con-terribili-descrizioni. La trama è certamente coinvolgente, il legame tra i ragazzini già raccontato in "Stand by me", il finale orrendo davvero. Ci sono immagini rimaste iconiche, ché effettivamente lo sono, ma non bastano per fare di Stephen King un autore di cui vorrei leggere altro, forse a parte "Shining", che, al solito, Fabrizio (l'unico dei miei amici a leggere King) mi dice essere un bel romanzo.