( il cimitero dei libri dimenticati.)
- ci sono cose che si possono vedere solo al buio, rispose sfoderando un sorriso enigmatico vestito da un romanzo di Dumas.
-Latino, ragazzo. non esistono lingue morte ma solo Cervelli in letargo.
-Ti vedo meditabondo disse mio padre. -Sarà l'umidità che dilata il cervello, come sostiene Barcelo.
- I troppo furbi, al pari dei babbei, Sono rosi dall'invidia.
- la gente è proprio cattiva. -Non cattiva replicò. idiota. è ben diverso. La malvagità presuppone un certo spessore morale, volontà e intelligenza. l'idiota invece non si sofferma a ragionare, obbedisce all'istinto, come un animale nella stalla, convinto di agire in nome del bene e di avere sempre ragione. Si sente orgoglioso in quanto può rompere le palle, con licenza parlando, a tutti coloro che credi diversi, per il colore della pelle, opinioni, perché parlano un'altra lingua, perché non sono nati nel suo paese o perché nonnapprova il loro modo di divertirsi. [Nel mondo c'è bisogno di più gente cattiva e di meno rimbambiti.]
- Qualcuno ha detto che nel momento in cui ti soffermi a pensare Se ami o meno una persona, hai già la risposta.
- I libri sono noiosi. I libri sono specchi: riflettono ciò che abbiamo dentro rispose Julian.
-l'ansia è la ruggine dell'anima.
- Dio ci da la vita ma chi governa il mondo è il diavolo.
- Non vi fu pietà per nessuno.
Eppure nulla alimenta l'oblio più di una guerra.
La legge del silenzio prevalse e ci convincemmo che quanto avevamo visto, fatto o saputo non fosse che un incubo.
Le guerre negano la memoria dissuadendoci dall'indagare sulle loro radici, finché non si è spenta la voce di chi può raccontarle.
Allora ritornano, con un altro nome e un altro volto, a distruggere quel poco che avevano risparmiato.
Qui pro quo è una frase latina che significa "qualcosa al posto di qualcos'altro"