Sono stata abbastanza sincera, comunque. Non ho mai sostenuto di essere stata troppo bella, troppo generosa, troppo intelligente. Certo, qualche volta sono stata tentata di farlo: sarebbe stato così facile. Un paio di piccole correzioni qua e là, un paio di ritocchi. Avrei potuto abbandonare una specie di filtro verbale, per velare e addolcire quello che invece ho detto in modo chiaro ed esplicito. Se avessi tralasciato qualcosa e modificato qualcos'altro, ne sarebbe uscito un quadro abbellito, e di conseguenza una storia diversa. Naturalmente si può mentire per la gola e modificare la propria storia, ma allora ci sarebbe da chiedersi a che scopo scriverla. [ ]
Per me l'atto di scrivere ha raggiunto il suo scopo: scrivere costringe alla precisione. Ricordi ormai vaghi assumono contorni precisi, colori nitidi. Sono stata costretta a ricordare per davvero, e così facendo, mi sono riconciliata con me stessa, con la mia vita, con il destino. Ho perdonato, e soprattutto mi sono perdonata. Questo per me era un obbiettivo importante e sono riuscita a raggiungerlo.