Prima volta che mi capita tra le mani un titolo di questa scrittrice (sono pessima, ma da bambina non mi piaceva leggere) e dopo averne concluso la lettura, mi chiedo come abbia potuto, in vita, definire Lewis "Il suo maestro" (oltre a Tolkien, ma con questo autore non ho ancora avuto il piacere)
Forse sono io che non sono riuscita a prendere quest'ultimo per il verso giusto (neanche provando a impegnarmi) però insomma, c'è una bella differenza nel modo in cui la Jones si rivolge al proprio pubblico!
Tanto per cominciare, non c'è l'approccio con il pubblico (giovane) come se fossero un esercito di cerebrolesi il cui unico interesse è divertirsi, parlare di cose belle e divertenti e mangiare. Sempre, in qualsiasi momento della giornata, poco importa che ci sia qualcosa di più importante da fare (tipo salvare il mondo) per Lewis il momento della pappa è fondamentale.
Non credo ci sia molto da dire, in merito, le stelline e il fatto che non trovi Lewis e la Jones così simili parlano da soli: preferisco di gran lunga la seconda.
Ammetto che, nonostante sia un libro adatto a dei ragazzi, credo di aver perso qualcosa in certi passaggi, forse perché ho letto velocemente perché volevo sapere come sarebbe andata a finire... e mi sa che in futuro dovrò rileggermelo (senza sforzo) per assorbire meglio la storia e il mondo che la Jones ha ideato.
Mi sono piaciuti tutti i personaggi, nessuno escluso, ognuno aveva una propria personalità e modo di pensare, pieni sfaccettature e zone d'ombra, perfetti nella loro imperfezione di essere umani. Mi sarebbe piaciuto saperne un po' di più su come fosse la vita in quella specie di "Corte nomade", che di per se assomigliava di più a un circo che a qualcosa di serio (forse la cosa è voluta, chissà) e che magari la scrittrice approfondisse un po' di più il ruolo della stramba famiglia di Roddy, sia da parte di madre che di padre, ma anche così è un libro ugualmente bello.
Mi dispiace solo per il finale, che a mio avviso è risultato un po' affrettato e, sì, deludente, perché è tronco; la storia finisce all'improvviso, e tu ti ritrovi a domandarti se per caso non si siano staccate delle pagine mentre non stavi guardando, o se sia un'errore dell'editore... insomma, che diavolo, come può la storia finire così?
Superato però il momento di sconcerto iniziale per la fine, il lettore non può non ritrovarsi ad apprezzare questo titolo. La Jones è un'abilissima scrittrice, e a mio avviso tutti dovrebbero leggere un suo titolo almeno una volta nella vita.
Questo, come è ovvio, è caldamente consigliato.