Francie ha otto anni ma, come le altre protagoniste di Bender, ne ha molti di più
e questo vuol dire "responsabilità" direbbe Fossati,
anche se per lui erano meno gli anni che davano responsabilità,
ma mi è venuto in mente leggendo del viaggio in treno di Francie e della sua (ri)scoperta dei ricordi nella tenda sul balcone
lei, come anche la zia che l'ha adottata, teme di aver geni materni
ma la mamma ha un serio problema mentale causato dallo sbattimento della testa dopo il parto, quindi non è possibile ereditarne la patologia...
ma tant'è, lei e la sorella svolgono a mano a mano le sue esperienze come fossero un rotolo antico di delicata fattura,
e alla fine lei ha tutto davanti
passato e presente, con una speranza per il futuro
i temi di Bender sono pressapoco sempre gli stessi: patologia mentale, bambini e famiglie disfunzionali
qua combinati in maniera più fluida e meno oscura che in L'Inconfondibile tristezza della torta al limone e successivi racconti, si direbbe un romanzo adulto
più convincente e allo stesso tempo più esile
triste nella sua linearità e nell'assoluta mancanza di pathos
ma piacevole da leggere e avendolo letto dopo Crossroads di Franzen, assai meno pesante, colpevolizzante e finto cattolico di quello
molto meglio la realtà, sia pure di quelle difficili e dure da digerire, con un tocco di pazzia surreale e tanta volontà di farcela
senza aiuti divini o altri deliri socialmente accettati
qua il delirio è reale e come tale fa giustamente paura, come deve essere
Francie ha otto anni ma, come le altre protagoniste di Bender, ne ha molti di più
e questo vuol dire "responsabilità" direbbe Fossati,
anche se per lui erano meno gli anni che davano responsabilità,
ma mi è venuto in mente leggendo del viaggio in treno di Francie e della sua (ri)scoperta dei ricordi nella tenda sul balcone
lei, come anche la zia che l'ha adottata, teme di aver geni materni
ma la mamma ha un serio problema mentale causato dallo sbattimento della testa dopo il parto, quindi non è possibile ereditarne la patologia...
ma tant'è, lei e la sorella svolgono a mano a mano le sue esperienze come fossero un rotolo antico di delicata fattura,
e alla fine lei ha tutto davanti
passato e presente, con una speranza per il futuro
i temi di Bender sono pressapoco sempre gli stessi: patologia mentale, bambini e famiglie disfunzionali
qua combinati in maniera più fluida e meno oscura che in L'Inconfondibile tristezza della torta al limone e successivi racconti, si direbbe un romanzo adulto
più convincente e allo stesso tempo più esile
triste nella sua linearità e nell'assoluta mancanza di pathos
ma piacevole da leggere e avendolo letto dopo Crossroads di Franzen, assai meno pesante, colpevolizzante e finto cattolico di quello
molto meglio la realtà, sia pure di quelle difficili e dure da digerire, con un tocco di pazzia surreale e tanta volontà di farcela
senza aiuti divini o altri deliri socialmente accettati
qua il delirio è reale e come tale fa giustamente paura, come deve essere