In copertina è raffigurata "La ragazza con il turbante" famoso quadro di Vermeer, pittore olandese del seicento. Questo dipinto è al centro del romanzo, ne è il fulcro e la conclusione e alla fine lo guardato a lungo (su internet perchè migliore l'immagine) ripensando a quello che avevo appena finito di leggere. E' il ritratto di Griet, la fantesca di diciotto anni, la ragazza dagli occhi grandi, una bellezza intensa, lo sguardo un misto di emozione, ammirazione, sofferenza, il capo avvolto in una specie di turbante, fatto con pezzi di stoffa, convinta per una volta a togliersi la cuffia ma non a mostrare i capelli, quasi fosse una violazione della sua intimità. Infine l'orecchino di perla, il punto luce che completa e impreziosisce il ritratto, ma anche punto di non ritorno, causa di guai e litigi.
Griet ha sedici anni quando viene mandata a servire dai Vermeer; poche centinaia di metri – basta attraversare la piazza del mercato – ma è come se fossero chilometri con lei di famiglia protestante e in ristrettezze economiche entra in una cattolica e relativamente benestante: due realtà che non possono dialogare tanto sono rigide e schematiche le regole sociali. I Vermeer sono poi particolari: la famiglia è amministrata dalla suocera, molto pragmatica mentre la moglie si atteggia a voler fare la signora ma non decide su nulla, ci sono poi quattro bambine, un maschietto e uno in arrivo. Il pittore è assorto e concentrato sulla sua arte, dipinge pochi quadri l'anno, che perfeziona continuamente. La moglie non è ammessa nell'atelier, dopo che maldestra aveva combinato un disastro, invece Griet viene incaricata di pulirlo quotidianamente, con l'ordine di non spostare nulla degli oggetti che costituiscono lo sfondo del quadro in itinere. Lentamente nasce un rapporto privilegiato tra il pittore e la fantesca, lei prova una grande ammirazione per quest'uomo "magico", lui vede nella ragazza quell'ideale di bellezza da ritrarre oltre che una persona da introdurre all'arte perchè in grado di capirla. Griet ne diventa prima l'assistente "segreta" che prepara i colori e osa consigliarlo, infine la modella. Un sodalizio artistico fatto di sguardi e cenni di intesa più che di parole, mentre la vita reale per Griet è un'altra tra meschinità e invidie all'interno della famiglia per cui lavora e il non poter dire tutto nemmeno ai genitori e al fidanzato: il conflitto è inevitabile e alla fine dovrà scegliere che strada prendere.
Una bella storia scritta con un linguaggio scorrevole e una trama non scontata. Un affresco storico sulla vita e l'arte ai tempi del famoso pittore fiammingo attraverso la possibile ricostruzione della genesi del suo quadro più famoso. Di solito diffido dei libri famosi da cui è stato tratto un film di altrettanto successo, ma questo è stato una piacevolissima lettura. Quattro stelle e mezzo.