La rivoluzione della luna by Andrea Camilleri
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"Racconto veritiero di una storia solo in parte supposta, il romanzo cresce e concresce scortato dalla luna. Tutto era lecito allora, nel Seicento, a Palermo, fuorché ciò che era lecito. (...) Tra le pompe di un dovizioso apparato, con maggiordomi, paggi, maestri di casa e scacazzacarte, e in mezzo a uno strisciar di riverenze, di ludi e di motteggi, era tutto un rigirar di scale e porte: un far complotti, ordire attentati, muover coltelli e insanguinar le mani; violar le leggi, collezionar prebende, metter tangenti, dispensar favori e accudir parentele; abusare, predare e ladroneggiare, intorbidar le acque; industriarsi nel vizio, puttaneggiare e finger compassione e trepida carità per il sesso più giovane, e derelitto, mentre un'enfasi scenica e profanatoria provvedeva ai corrotti desideri con burlesques di tonache coi fessi aperti dietro e dinanzi. L'illegalità lavorava a pieno servizio. Era il predicato forte della politica del Sacro Regio Consiglio, e delle sue mosse proditorie, dapprima alle spalle di un Viceré che la malattia aveva reso tardo e lento, grave di carne tremolosa, dirupato e assopito sul suo carcassone; e poi contro la sua vedova, donna Eleonora di Mora, senza paragone diversa, lucidamente ferma e decisa nella difesa delle leggi e della giustizia sociale, da lui designata a sostituirlo in caso di morte improvvisa. Fu così che, nel 1677, la Sicilia ebbe un Viceré "anomalo". Un governatore donna." (Salvatore Silvano Nigro)

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Romanzo storico ambientato nella Palermo del 1677. Dopo la morte del Vicerè di Carlo III di Sicilia, sua moglie Eleonora trova una lettera da lui scritta prima di morire e da leggersi dopo la morte del Vicerè stesso. Nella lettera il defunto assegna l'incarico proprio alla moglie, scatenando l'ira dei nobili locali, che avevano già iniziato ad approfittare del vuoto venutosi a creare in attesa che venisse inviato in Sicilia un nuovo Vicerè. Eleonora si mostra intelligente e sensibile ai problemi di una popolazione ridotta in miseria ed in particolar modo delle donne, in un'epoca dove gli incarichi importanti erano tutti nelle mani dei soli uomini. Una donna così brillante, capace di tenere testa a un gruppo di uomini avidi di potere (e non solo!), non può che suscitare le ire di questi, soprattutto del vescovo, bramoso di estendere il potere della chiesa sulla città. Il mandato di Eleonora dura solo 27 giorni, praticamente il periodo che ci mette la luna a compiere la sua rivoluzione, e la speranza di risollevare le sorti della città naufragano in un contesto manipolato da chi preferisce il proprio potere al benessere collettivo. La storia di questa donna è vera, come è reale il contesto in cui è stata inserita una storia romanzata molto bene dall'autore. C'è passione, voglia di rivalsa e ci sono tutti quei meccanismi che oltre 340 anni dopo sono ancora vivi in una Sicilia che non è mai riuscita a tornare ai fasti dell'antica Grecia. Un libro bello, a tratti esilarante, intenso e molto piacevole alla lettura, con lo stile inconfondibile di un autore tra i più importanti della storia dell'isola.