È il primo libro di Dick che leggo, pur rendendomi conto di aver visto inconsapevolmente al cinema o in TV, più o meno tutte le opere tratte dalla sua penna. Proprio una serie tv mi ha avvicinato a questo.
Bene, il libro in sé mi ha deluso, parecchio. Se escludo l'idea geniale che sta alla base della storia, il sovvertimento degli esiti della seconda guerra mondiale, la storia mi è risultata misteriosa e troppo frammentata, i personaggi semplici giocatori del gioco della trama e spesso poco comprensibili. Il mistero dell'Oracolo che detta il ritmo del libro, resta tale e poco fa per coinvolgere il lettore nel suo fascino. Azzardo una possibile difficoltà di resa del romanzo da parte della traduzione, ma del traduttore di questo libro, lo stesso dell'opera omnia di Dick Maurizio Nati, ho trovato in internet solo buone parole.
Quindi mi domando cosa abbiano visto in questo romanzo, oltre allo spunto di fanta politica, Ridley Scott e gli altri produttori, per arrivare a realizzare almeno 4 stagioni di L'uomo dell'alto castello.
E a proposito: basta con questi titoli ad effetto creati per il mercato italiano (La svastica sul sole). Questo in particola modo è irritante e forviante. Soprattutto per autori con Dick che vengono letti anche se avessero intitolato il loro capolavoro "Rose nel cespuglio". Ma anche Blade Runner ha subito lo stesso destino, quindi...