Nedjima, dopo La mandorla, si addentra nel tema dell’iniziazione al sesso.
La scrittura del testo è ben fatta e per questo ne deriva una lettura scorrevole e piacevole.
Sui contenuti ho ascoltato pareri assolutamente opposti che indicano una mancanza di una vera e propria storia, cosa che a mio giudizio non è assolutamente vera. Credo piuttosto che già in partenza relegare un lavoro come questo nell’ambito della letteratura erotica sia sbagliato e più in generale è sbagliata proprio la divisione per ambiti o categorie. A mio giudizio esiste una sola divisione possibile, quella che divide la buona letteratura da quella meno buona e via dicendo. La traversata dei sensi non è un capolavoro, ma nemmeno un romanzo da buttar via. E poi smettiamola con questa falsa ipocrisia per cui diventerebbe hard o erotica ogni pagina in cui le cose vengono chiamate con il loro nome. Voglio dire che si può scrivere bene facendo liberamente riferimento al sesso, con buona pace di bigotti e ben pensanti!