Il mio primo libro di questo autore e devo dire che non mi è affatto dispiaciuto. Una storia fruibile su più piani di comprensione, lì dove il narratore gioca spesso a interpretare il ruolo di protagonista e viceversa. Dove inizia la storia di Raphael e dove finisce quella di Musso non è semplice da capire.
Quando apriamo un libro ci aspettiamo solitamente di trovarci totalmente in un libro, con un narratore pronto a raccontarci ogni dettaglio. Be' con questo libro Musso tende un po' a confondere il lettore, a giocargli qualche scherzo, creando un mistero nel mistero, prima ancora che la storia inizi...anzi il mistero sembra iniziare proprio quando si prende in mano il libro. Qual è la storia? Si parla di un giovane scrittore, Raphael, alle prese con il suo primo romanzo di esordio che, ossessionato com'è dalla figura sapiente e misteriosa di Nathan Fawles (vera e propria star della letteratura che si è definitivamente ritirato dalle scene), decide di trasferirsi sull'isola di Beaumont lì dove si trova il suo mito. Ma purtroppo l'uomo da lui idolatrato è inavvicinabile, isolato in una splendida dimora abbarbicata in uno dei luoghi più splendidi dell'isoletta.
Nonostante un inizio traumatico, i due autori si ritrovano ben presto a dover collaborare, per via di uno strano caso proveniente dal passato, una strana uccisione avvenuta sull'isola e una misteriosa donna che sembra conoscere l'oscuro passato di Fawles. L'arrivo della bella giornalista Mathilde Monney e la comparsa di strane foto apparentemente prive di senso, danno il via ad un vero e proprio caso di grande spessore, una parentesi passata tanto oscura quanto pericolosa, che metterà in serio pericolo i diversi personaggi, protagonisti di una vera e propria partita a scacchi tra il narratore e il suo creatore (Musso appunto).
Questo libro è una vera e propria scatola cinese: ti confonde, ti sorprende, ma soprattutto trae in inganno. Costellato di mille e più colpi di scena, La vita segreta degli scrittori, sa giocare abilmente con il concetto stesso di mistero, dando in primo luogo la possibilità al suo autore di saperci fare con questo genere che ormai è per lui distintivo, ma allo stesso tempo permettendogli di raccontare una storia ricca di enigmi proprio attraverso una figura, quello dello scrittore, a lui tanto caro.
La scrittura stessa di Musso gioca infine un ruolo importantissimo perché è la vera e propria sovrana di questo romanzo, capace di affascinare, incuriosire e sorprendere, tutto nello stesso momento, proprio grazie all'uso sapiente delle giuste parole.