Pop Corn al cioccolato
I libri sono cibo per la mente e nutrimento per l'anima. Suona bene, vero? Detta così la si sente ripetere spesso in giro e trovo abbia un fondo di verità.
A volte i libri sono piatti raffinati, miscele elaborate e inebrianti che soddisfano i palati più esigenti. Altre volte sono semplicemente pane che va a placare la fame profonda che c'è in ogni lettore. Ci sono i libri che centelliniamo per favorirne la metabolizzazione e ci sono libri che appaganti alla vista non lo sono altrettanto al gusto, che alla forma non corrisponde la sostanza.
Ci sono i libri tipo panino del MacDonald, che una volta mangiato lasciano ancora fame al lettore. Ci sono libri speziati, libri piccanti, libri con ingredienti esotici che ci parlano di altri mondi e di altre culture. Ci sono libri a cui siamo allergici come ad una intolleranza alimentare e a cui non ci avviciniamo.
Io, da parte mia, ordino le letture in uno spettro che va dai libri-crostaceo (in genere filosofi tedeschi, dove bisogna lottare con pervicaci corazze ed esoscheletri per arrivare, sfiniti, a un minuscolo gheriglio di polpa rosa) ai libri-passato di verdure (sono quelli che fanno vanto del loro stile scorrevole, e che non incontrano resistenza alcuna nella loro marcia dentro il nostro organismo). Da lettore "vorace" non ho pregiudizi e spizzico un pò di tutto al grande banchetto della Letteratura ( tranne lo junk food, il cibo spazzatura). ). E in libreria, come a tavola, mi piace talvolta cimentarmi in esperimenti "azzardati" .
E che questo sia il caso di "Nicolas Eymerich, inquisitore", primo libro della fortunata saga di Valerio Evangelisti è palese dalla sua stessa definizione di romanzo "storico e fantascientifico"(e non nel senso di ucronia, ma di tre trame differenti collocate su piani spazio-temporali nettamente separati). Con aggiunta, suggerirei, di una spolverata di gotico e giallo. Ce ne era abbastanza per sentirsi rivoltare lo stomaco, un pò come la prima volta che vidi il gelato fritto o il Pop corn al cioccolato. E invece, a lettura ultimata, devo confessare che il tutto regge e se anche Evangelisti non è uno chef da Nouvelle Cousine ( leggasi stile) il prodotto ha una sua logica interna che lascia soddisfatti.
Il protagonista, basato su un inquisitore del regno di Aragona realmente esistito nel Trecento, è un uomo intollerante e spietato, ma anche intelligente e coltissimo. Eymerich è un eroe negativo, un anti eroe: rappresenta l’immagine fosca e tragica dell’inquisitore fanatico e senza scrupoli, un integralista determinato a reprimere quanto si oppone all’unico ordine che ritiene concepibile, quello della Chiesa.
Nel corso dell' avventura Eymerich si trova a indagare su fenomeni misteriosi, magici ed esoterici che imperversano nell’Europea Medievale, in sottofondo alla realtà storica. La vicenda si intreccia con il futuro e con il presente, in cui l’operato dell’inquisitore ha delle ripercussioni sulla nostra attualità.
In definitiva un romanzo da leggere e da provare un pò come il Pop corn al cioccolato o il gelato fritto.
P.S: Piccola curiosità: il personaggio di Nocolas Eymerich lo troviamo anche anche ne "La cattedrale del mare" di Ildefonso Falcones