Proviamo a pensare di vivere su un pianeta dove non esiste la notte; dove per strane coincidenze astronomiche c'è sempre almeno un sole in cielo. In queste condizioni non conosceremmo la notte e non avremmo mai avuto la possibilità di vedere le stelle. Poi improvvisamente un giorno un'eclissi provoca il buio assoluto ed il cielo si riempie di migliaia di stelle. Quale sensazione potremmo provare davanti a questo spettacolo, se non lo avessimo mai visto prima in tutta la nostra vita? Probabilmente la paura o l'emozione sarebbero talmente forti da farci impazzire. Ed è proprio questo che ci narrano Asimov e Silverberg in questo bel romanzo, abbastanza leggero e in certi punti un po' statico, ma estremamente affascinante per la situazione che ci propone, che è quella di un pianeta popolato da gente superstiziosa che impazzisce alla vista dell'incontenibile spettacolo di un cielo stellato. E' un romanzo che coinvolge, dove ci si immedesima nella situazione, soprattutto perchè Kalgash (il pianeta sul quale è ambientata la storia) ci ricorda in tutto e per tutto la terra con le sue autostrade, città, università e gente superstiziosa. Direi un romanzo che ribadisce l'eterna superiorità della natura sull'uomo, che nonostante i suoi sforzi, le sue ipertecnologiche invenzioni, si piega di fronte a...un cielo stellato.