Questo numero di Robot non spicca per la qualità dei racconti, quanto piuttosto per la presenza di articoli (che siano saggi critici, approfondimenti o materiale puramente informativo) davvero interessanti. Da segnalare per esempio l'intervista a Charles Stross. Per tornare alla narrativa, non vorrei aver dato l'impressione che sia tutta da buttar via. Se continuo a seguire Robot è proprio per la sua proposta di narrativa breve. La forma racconto è infatti tra quelle che più apprezzo, oltre ad essere tra le più caratteristiche del genere fantascienza, ma è sempre più difficile ritrovarla in libreria. In questo numero cinquanta spicca la presenza di un Premio Hugo
Tk'tk'tk di David D. Levine (piacevole, ma non entusiasmante) e del celebrato Harry Turtledove che ci offre uno scorcio di storia alternativa non troppo esaltante, almeno dal mio punto di vista. Si segnalano pure il racconto di Alberto Cola vincitore del Premio Italia e la riproposizione di un racconto di Anna Rinonapoli, Gita al pianeta madre che nonostante sia appesantito da un moralismo piuttosto evidente brilla però per un uso del linguaggio davvero effervescente. Da leggere, come sempre, gli editoriali di Vittorio Curtoni. (iguana blog:
iguanajo.blogspot.com/2008/04/rapporto-letture-marzo-2008.html )